La conversione in legge del decreto PNRR 2 ha introdotto importanti modifiche nella riforma del reclutamento docenti per il periodo 2022, 2023 e 2024.
La riforma ha modificato le nuove regole sulla formazione iniziale e continua degli insegnanti, nonché il regolamento per i concorsi per insegnare, l’abilitazione per diventare docente e l’accesso al ruolo.
In 16 punti semplici sono illustrate le novità introdotte dalla riforma, con il testo pdf pubblicato in Gazzetta Ufficiale disponibile per la consultazione.
Il testo integrale della riforma
Abbiamo reso disponibile il testo completo della riforma del reclutamento degli insegnanti in formato PDF, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.150 del 29-06-2022. La legge n. 79 di conversione del decreto-legge n. 36 del 30 aprile 2022 ha introdotto importanti novità nella formazione iniziale e continua degli insegnanti, nel reclutamento attraverso i concorsi e l’abilitazione, e nell’accesso al ruolo.
Inoltre, abbiamo messo a disposizione il dossier della Camera dei Deputati con le schede di lettura di tutte le misure contenute nel decreto PNRR2 convertito in legge, comprese quelle relative al pacchetto scuola.
Altre cose da sapere sulla riforma del lavoro degli docenti
Il decreto PNRR 2, convertito in legge, ha introdotto importanti novità per il reclutamento e la formazione degli insegnanti. La riforma del reclutamento dei docenti, messa a punto dall’ex Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, ha cambiato le regole per l’accesso alla carriera di docente e per reclutare gli insegnanti.
La nuova normativa è in vigore dal 30 giugno 2022 e le nuove disposizioni prevedono la definizione di obiettivi chiari e la formazione continua degli insegnanti, nonché concorsi annuali per favorire l’accesso dei giovani all’insegnamento.
I bandi saranno aperti anche ai precari con 3 anni di servizio. Il nuovo Ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, sta lavorando per apportare ulteriori novità in tema di assunzioni e concorsi per docenti.
Cosa Cambia Con La Riforma In 16 Punti
La riforma per il reclutamento degli insegnanti in Italia cambia alcune regole importanti che verranno applicate nei prossimi anni. Ecco i principali punti della riforma:
- Il sistema di formazione iniziale e accesso ai ruoli a tempo indeterminato del personale docente è articolato in un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale e prova finale corrispondente ad almeno 60 crediti formativi universitari (CFU) o accademici (CFA), da svolgere dopo la laurea o durante il percorso formativo.
- Il concorso pubblico nazionale per l’abilitazione all’insegnamento avrà cadenza annuale e sarà indetto su base regionale o interregionale.
- I percorsi universitari e accademici di formazione iniziale dei docenti sono organizzati ed erogati attraverso centri universitari e accademici di formazione iniziale degli insegnanti.
- Il periodo di formazione iniziale comprende un periodo di tirocinio presso le scuole.
- La prova finale comprende una lezione simulata per testare le capacità di insegnamento.
- L’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado ha durata illimitata.
- È possibile conseguire l’abilitazione in altre classi di concorso o gradi di istruzione mediante l’acquisizione di 30 crediti formativi universitari o accademici.
- L’abilitazione all’insegnamento consente l’accesso ai concorsi per la copertura delle cattedre vacanti e per velocizzare l’immissione in ruolo dei docenti.
- Il periodo annuale di prova si conclude con una valutazione delle competenze didattiche acquisite dal docente. In caso di esito positivo, c’è l’immissione in ruolo.
- La prova scritta del concorso non è più articolata in test a risposta multipla ma in domande a risposta aperta.
- Sono ammessi al concorso gli insegnanti precari con almeno 3 anni di servizio.
- I precari non abilitati con 3 annualità di servizio che abbiano vinto il concorso acquisiscono 30 CFU o CFA del percorso universitario di formazione iniziale, al termine del quale conseguono l’abilitazione all’insegnamento.
- I docenti immessi in ruolo hanno il vincolo di permanenza per almeno 3 anni nella stessa istituzione scolastica in cui hanno svolto il periodo di prova.
- È prevista una fase transitoria fino al 31 dicembre 2024, durante la quale coloro che già insegnano da almeno 3 anni nella scuola statale possono accedere direttamente al concorso.
- Sono comunque ammessi a partecipare al concorso coloro che abbiano conseguito almeno 30 crediti formativi universitari o accademici.
- La riforma ha l’obiettivo di migliorare la qualità dell’insegnamento e la formazione dei docenti, attraverso un percorso formativo più rigoroso e una sele